FARE CULTURA

02.01.2015 17:39

Qualche anno fa Woody Allen, in una celebre battuta, fece dire ad un'attrice: "Io ho un talento naturale per la recitazione, qualunque scuola potrebbe distruggermelo". La battuta è esilarante, ma applicata ad ogni arte mi fa venire in mente tutte quelle persone che credono di saper scrivere, poetare, dipingere, fotografare, scolpire, suonare, cantare ecc, ecc.. senza aver mai studiato, ricercato, senza essersi mai impegnati, senza aver mai frequentato una scuola o un corso, o un seminario, senza aver mai profuso uno sforzo insomma, ritenendo che il proprio talento fosse sufficiente.

Ce ne sono a migliaia intorno a noi, fateci caso. In Italia e altrove, sono tutti scrittori, poeti e artisti.

Ci vorrebbe solo un po' di umiltà per mantenere un livello di dignità.

Fare cultura è una frase impegnativa, non ci si può improvvisare.

E' una frase corretta dire "fare cultura", perché cultura è coltivazione, è cioè azione e non inerzia, è atto dell'educare, incrementare, potenziare, sviluppare, nutrire, alimentare, carezzare. Sì, avete letto bene, fare cultura è anche accarezzare perché con essa si vagheggia, si desidera, si brama, si sfiorano, coccolandoli, i sogni più belli. Ecco perché chi fa cultura dev'essere tutelato, considerato un bene per l'umanità intera.
Non ci sono molteplici significati da attribuire alla parola cultura (quindi non mi soffermerò in banali e inopportune spiegazioni per chi pensa che cultura sia anche svago, spensieratezza e dunque "azione priva di pensiero" !), cultura è impegno, è azione che coinvolge l'intelligenza, la sensibilità e la ragionevolezza, la consapevolezza di sé e degli altri, cultura è rispetto, ricerca di armonia, assenza di volgarità, capacità di trascinare tutto verso l'alto. Cultura è amore, per dirla con una parola sola, amore verso la conoscenza più completa, quella che si distingue dalla semplicistica informazione, quella che non si occupa di "dati statistici", cultura è guardare all'eccezione, è la non improvvisazione, è immaginare che ci dev'essere un modo per essere eguali, la disuguaglianza non è "colta".
Fare cultura significa impegnarsi ad essere migliori e più competenti, cultura è anche voler imparare e non dare per scontato che non si abbia più nulla da apprendere, cultura è avere gli occhi sempre stupiti e il cuore sempre aperto. L'aridità non è cultura.
Chi sostiene (o intimamente lo pensa anche senza tradurlo a voce alta) di sapere già tutto, di essere preparato, di non dover imparare, commette un errore ingenuo ma dagli effetti devastanti, su di sé e sugli altri, genera e sparge ignoranza, il male dei mali.

Anna Pascuzzo